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Maglia Lazio TUTTOSPORT 86/87

L'estate 1986 è caratterizzata da eventi che sono rimasti nella memoria collettiva di ogni laziale. La Lazio parte per il ritiro di Gubbio con il nuovo tecnico Eugenio Fascetti, con una compagine ormai completata e con Gian Marco Calleri proclamato presidente. Il 5 agosto, in primo appello, la Lazio viene retrocessa in serie C per le vicende collegate al secondo "calcio scommesse". A Roma si verificano incidenti causati dai tifosi più accesi, mentre Bocchi e Calleri minacciano di abbandonare la società se la CAF avesse confermato la condanna. La squadra intanto accetta compatta di rimanere alla Lazio anche in caso di condanna e si prepara accuratamente in vista delle prime partite di Coppa Italia. Due giorni dopo Lazio- Napoli (0-2) la Caf, riunita all'Hotel Hilton di Roma, condanna la Lazio a 9 punti di penalizzazione da scontare, però, in serie B. Una pena durissima, ma che permette alla Lazio di esistere ancora. Vinazzani è squalificato per cinque anni con proposta di radiazione.

Intanto, nonostante la sconfitta con il Napoli, la Lazio si qualifica al turno successivo di Coppa Italia. In questa stagione la differenza reti è favorevole ai biancocelesti che con 6 punti, a pari merito con il Cesena, passa agli ottavi di finale. Si qualifica anche il Napoli che in seguito vincerà la Coppa Italia 1986/87. La Lazio batte la SPAL e il Taranto, pareggia con Cesena e L.R. Vicenza e perde, come detto, con il Napoli a Roma. Agli ottavi, a eliminazione diretta, la Lazio pareggia a Torino con la Juventus e perde in casa per 0-2.

Gli acquisti sono i seguenti: Acerbis, Brunetti, Camolese, Esposito, Gregucci, Mandelli, Pin, Sgarbossa, Terraneo.

Le cessioni consistono in Calcaterra, Carillo, Corti, A.Damiani, G. O. Damiani, D'Amico, Dell'Anno, Fonte, Galbiati, Garlini, Malgioglio, Perna, Toti, Torrisi, Spinozzi, Zaccagna (Carrarese), Zaccagni, Vinazzani squalificato.

Con il fardello di 9 punti di penalizzazione, quando i punti per la vittoria erano ancora due, la Lazio comincia il campionato con un pareggio a Parma e una sconfitta casalinga contro il Messina. E' quasi un ammonimento di quello che sarà il torneo per i biancocelesti. Alla terza giornata la Lazio impatta a Pescara e poi vince la sua prima gara all'Olimpico contro il Bologna. Seguono due pareggi con Cremonese e Catania e una vittoria esterna a Campobasso. Il Bari viene schiantato a Roma (3-0) e la domenica successiva i biancocelesti colgono un buon punto a Cesena. Due belle vittorie casalinghe contro il Modena e il Taranto fanno sognare i tifosi che intravedono addirittura la possibilità di essere promossi in serie A nonostante la penalizzazione. La sconfitta di San Benedetto ridimensiona subito le ambizioni. La Triestina costringe al pareggio la Lazio all'Olimpico, così come farà pure l'Arezzo il 14 dicembre. La Lazio torna alla vittoria a Cagliari e poi in casa con il Genoa (3-0). Una brutta sconfitta a Lecce viene mitigata dal successo casalingo con il Pisa. L'ultima giornata del girone di andata si conclude con le reti inviolate di Vicenza. La seconda parte del campionato inizia con un pareggio a Parma e una sconfitta a Messina. Il 22 febbraio 1987 una notizia addolora la famiglia biancoceleste. All'età di 74 anni muore il presidente del primo scudetto laziale Umberto Lenzini. La Lazio lo onora vincendo con il Pescara per 3-0. A Bologna i biancocelesti perdono per 0-1, ma poi vincono a Roma con la Cremonese. Un'altra sconfitta esterna a Catania precede la vittoria con il Campobasso. A Bari la Lazio pareggia e la domenica successiva batte il Cesena. Poi tre pareggi consecutivi con Modena, Taranto e Sambenedettese. La Lazio cade a Trieste e poi a Roma contro l'Arezzo. La classifica si fa pericolosa. La Lazio è stremata psicologicamente ma resiste. Vince in casa con il Cagliari per poi incassare una brutta sconfitta con il Genoa a Marassi. Il Lecce strappa un punto a Roma e inguaia i biancocelesti. Mancano due giornate al termine e i biancocelesti sono con un piede in serie C. Per di più perdono seccamente a Pisa (3-0). La partita casalinga con il L.R. Vicenza è decisiva. Vi è un solo risultato possibile. Bisogna vincere per poter aspirare a disputare gli spareggi per non retrocedere.

All'Olimpico sono presenti 62.000 spettatori. La partita va avanti secondo un copione che non muta: la Lazio che attacca continuamente e un bunker difensivo biancorosso implacabile e con un portiere, Dal Bianco, in giornata di grazia. La partita ha una svolta al 67' quando il Vicenza rimane in dieci per l'espulsione di Montani. La Lazio ci crede e seguita ad attaccare forsennatamente. All'82' Esposito serve Podavini appena fuori area. Il difensore laziale tira in porta, ma sbaglia la traiettoria. Il cuoio arriva a Fiorini che con un colpetto di tacco supera un difensore veneto e di punta fulmina all'angolo il portiere Dal Bianco. E' l'apoteosi in campo e sugli spalti.

Il successo dà diritto alla Lazio di andare a Napoli per disputare gli spareggi con Taranto e Campobasso che hanno finito il campionato a pari punti, 33, con la Lazio. Una delle tre andrà, infatti, a tenere compagnia a Vicenza, Catania e Cagliari già retrocesse.

Accompagnata da 15.000 sostenitori la Lazio gioca il 28 giugno 1987 contro il Taranto. Perde per 1-0 con un gol di De Vitis segnato in netto fuorigioco. Il 5 luglio 1987, stavolta con 20.000 tifosi al seguito, la Lazio incontra il Campobasso nella partita "dentro o fuori". Dopo un primo tempo nervoso e con le squadre timide e bloccate, al 53' Caso, a centrocampo, smista sulla sinistra al difensore Piscedda Massimo|Piscedda che era sceso sulla fascia. Il cross dalla trequarti verso il centro dell'area è lento ma preciso. Poli vola in cielo e colpisce di testa il cuoio che si insacca a fil di palo. La Lazio ancora una volta è salva.

La Lazio nel campionato segna 35 reti e ne subisce 28. Vince 14 partite, ne pareggia 14 e ne perde 10 (esclusi gli spareggi). Il suo migliore cannoniere è Fiorini con 7 reti. I più presenti sono Caso, Pin e Terraneo con 40 gare disputate.

Il Pescara, il Pisa e il Cesena sono promosse in serie A.